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anno 1970

 

Eventi conosciuti: 3

Vittime: 29

Superstiti: 1

 

 

Fusina  (Trieste)

Nella notte del 16 gennaio affonda a due miglia e mezzo da "Punta delle Oche", Isola di San Pietro, Sardegna.

Si tratta di una nave da carico di 2706 tonnellate di stazza lorda di proprietà della Società Armatrice SANA di

Trieste. Costruita a Napoli nel 1957 e risultata in ordine ai controlli più recenti del R.I.N.A., si ritiene che sia

affondata a causa dello spostamento improvviso del carico durante un fortunale. Dei 19 membri dell'equipaggio

se ne salva uno solo, Ugo Freguja, 28 anni, di Venezia; 13 vengono recuperati ed identificati, mentre dei

rimanenti cinque non si avrà mai più notizia. Le vittime recuperate sono: Mario Catena, Comandante,

52 anni, di Venezia, Giordano Voltolina, 2° Ufficiale di coperta, 61 anni, di Chioggia (Ve), Giorgio Renier,

Direttore di macchine, 31 anni, di Venezia, Erminio Doria, 1° Ufficiale di macchine, 31 anni, di Venezia,

Giovanni Nordio, Ufficiale Radiotelegrafista, 27 anni, di Chioggia, Duilio Padoan, Nostromo, 49 anni, di

Chioggia, Domenico Bonaldo, marinaio, 37 anni, di Chioggia, Giuseppe Ballarin, marinaio, 32 anni, di

Jesolo (Ve), Angelo Menotti Barbieri, mozzo, 15 anni, di Chioggia, Francesco Ravalico, operaio meccanico,

37 anni, di Trieste, Nicola Farinola, ingrassatore, 24 anni, di Molfetta (Ba), Giuliano Scienzo, ingrassatore,

25 anni, di Monfalcone (Go), Giovanni Lenzovich, cuoco, 56 anni, di Trieste. Non verranno mai ritrovati:

Giacinto Gimma, 1° Ufficiale di coperta, 32 anni, Giacomo Canova, 2° Ufficiale di macchine,

47 anni, Giuseppe De Gennaro, marinaio, 33 anni, Felice Spanio, marinaio, Sergio Doria, capo fuochista,

52 anni, di Venezia.

http://www.isoladisanpietro.org/storia/006_01.htm

 

 

[Porto di Livorno]

 

Perde la vita Umberto Fortunato, marinaio di Giulianova imbarcato su una nave di Livorno.

Gettatosi in acqua per disincagliare l'elica, viene ritrovato senza vita sul fondo, evidentemente a causa di

un malore.

 

 

Rodi  (San Benedetto del Tronto - AP)

 

Nella notte tra il 23 ed il 24 dicembre naufraga a causa delle avverse condizioni del tempo, con il mare forza 8,

davanti alle coste di Porto S. Giorgio e Grottammare (Ap). Per una settimana non viene tentato alcun recupero e

nessuno si muove, fino a quando l'intera città di S. Benedetto del Tronto inscena una clamorosa protesta,

occupando lo scalo ferroviario e bloccando la SS Adriatica, dividendo di fatto l'Italia in due. A quel punto arrivano

i sommozzatori, gli elicotteri ed il tanto atteso pontone per il recupero, ma la tragedia è ormai compiuta.

Ogni tentativo di intervento risulta vano, e solo il 29 dicembre il pontone Micoperi 30 in prossimità della

costa Pescarese riesce a sollevare il Rodi, trasportandolo nel vicino porto di Ortona. Solo quattro membri

dell'equipaggio vengono rinvenuti all'interno dello scafo, mentre gli altri vengono restituiti dal mare nel febbraio

successivo. I 10 membri dell'equipaggio perdono tutti la vita: Antonio Alessandrini di 22 anni, Marcello Ciarrocchi,

Agostino Di Felice di 28 anni, Silvano Falaschetti, Giovanni Liberati, Ivo Mengoni di 42 anni,

Domenico Miarelli di 40 anni, Giovanni Palumbo, Alteo Palestini, Francesco Pignati di 19 anni.

 

 

 

La data del 23 dicembre, tra le tante infauste, successivamente è stata scelta

per istituire a San Benedetto del Tronto  il "Giorno della Memoria";

con questa celebrazione ogni anno la città ricorda i suoi figli persi in mare.

 

 

 

 

 

 

 

 

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