Per
giungere all’Eremo di
San Michele Arcangelo, o Grotta di
Sant’Angelo, posta circa a m.600 s.l.m. in territorio di Ripe
di Civitella del Tronto (Teramo) sul versante meridionale del
Monte Girella, o Montagna dei Fiori, ci si deve immergere
completamente nella natura. Ripe di Civitella è posta
all'ingresso della valle che divide i cosiddetti Monti Gemelli
(Montagna di Campli e Montagna dei Fiori), sul fondo della quale
scorre il fiume Salinello tra gole suggestive. Dopo una breve e
confortevole passeggiata su un facile sentiero a picco sul fiume
Salinello, si giunge a vista della porzione di monte che
presenta più di quaranta caverne naturali per via della sua
natura calcarea. Superato l’ultimo tratto salendo dei gradini si
entra, oltrepassato un portale in pietra e dopo aver percorso
uno stretto corridoio, nella Grotta di Sant’Angelo. Si tratta
della cavità naturale più conosciuta ed importante dei Monti
della Laga, dedicata al culto di San Michele Arcangelo e portata
all’attenzione del mondo verso la fine dell’Ottocento dal medico
archeologo di Castelli Concezio Rosa. Dai suoi studi e da quelli
condotti dall’Università di Pisa negli anni Sessanta del secolo
scorso sono venute alla luce numerosissime testimonianze tra le
più antiche riguardanti la vita e la storia dei nostri antenati,
che la utilizzarono come luogo di riparo e di culto. I reperti
rinvenuti risalgono ad un enorme arco temporale che va dal
Paleolitico Superiore (10.000 anni a.C.) fino all’Età del Bronzo
Medio (metà del secondo millennio a.C.), a quella del Ferro
(primo millennio a.C.) e a quella della nostra epoca. Dall’Alto
Medioevo in poi venne utilizzata esclusivamente come luogo di
culto. Si tratta di una grotta alta circa trenta metri e larga
altrettanto, per una larghezza di circa quindici metri la cui
destinazione per scopi religiosi è evidenziata dalla presenza,
addossati alla parete di fondo e quasi accostati, di due altari.
Uno di essi è alto quasi quattro metri, mentre dell’altro rimane
solo la lastra della mensa, poggiata su una colonnina in
mattoni. Su una delle due lastre è inciso “A.D. MCCXXXVI-VI
KALENDAS IULII – MAGISTER PETRUS SOLITI”. Sulla destra si apre
una enorme finestra naturale, raggiungibile salendo diversi
scalini, che si apre sulla vallata del Salinello che va verso il
mare. In corrispondenza del corridoio d’ingresso c’è un altro
ambiente, non grande, che costituiva l’Eremo vero e proprio; in
esso sono ancora visibili solo alcuni muri e la zona che era
destinata a cucina, contraddistinta dalla bocca annerita di un
forno.
Per
arrivarci da
Teramo, da cui dista circa Km.17 (vedi
mappa): si imbocca la S.S.81 in direzione di
Ascoli Piceno e la si percorre fino al bivio per
Ripe in
corrispondenza di Rocca Ischiano.
Giunti a Ripe si gira a sinistra subito dopo la chiesa e si
prosegue fino ad un piazzale attrezzato, dove occorre lasciare
l’automobile e proseguire a piedi.
Foto e testi di Francesco Mosca
(2011)
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